STORIA DELL'ISTITUTO

La Sede Centrale (anni '60 e '70) era ubicata presso Villa Maraffa,in via Scannaserpe, una stretta traversa di via Resuttana Colli, riconoscibile per una storica fontanella; era circondata da un giardino odoroso di fragrante zagara, dove a primavera fiorivano le zinnie. 

Sul portone d'ingresso della Scuola si leggeva, di dantesca memoria: "Fatti non foste a viver come bruti/ ma per seguir virtute e canoscenza".                                                                        

L'incremento della popolazione scolastica fece spostare la sede in via Olanda e la costituzione di diverse succursali ubicate oltre che a villa Marraffa (Scannaserpe) in numerosi vani terreni in via Lussemburgo e via dei Nebrodi. 

L'attuale sede, nata con l'impegno finanziario delle legge Falcucci,si trova in via Lussemburgo al numero 103 ma ha anche un fronte rivolto verso via dei Nebrodi con un secondo ingresso su un'ampia area attrezzata a giardino. 

L'edificio è stato ultimato nell'anno scolastico 1994/95 e inaugurato nel mese di aprile alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e della preside prof.ssa Rosa Maria Cona.          

Vittorio Emanuele Orlando nasce a Palermo nel 1860, dopo una veloce carriera di docente universitario, fu eletto deputato,nelle file del partito Liberale,nel 1897.

Fu Ministro di grazia e giustizia, della pubblica istruzione e degli interni, nei governi Giolitti, Salandra e Boselli, quindi primo ministro nell' ottobre 1917,all’indomani del disastro di Caporetto.

Uomo dotato di straordinaria dialettica, contribuì a che il paese frastornato dagli eventi risollevasse il proprio morale ; ancora oggi ci si ricorda del suo storico invito a "resistere, resistere, resistere" ad oltranza e a qualsiasi prezzo.

Membro della delegazione italiana umiliata dal trattato di Versailles, decise di dimettersi dalla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, in seguito alla "vittoria mutilata" e al duro scontro con il presidente americano Wilson.

Dopo una tiepida adesione al fascismo se ne allontanò, sino alla decisa rottura del 1931, quando preferì il ritiro dall’insegnamento all'adesione al Partito Fascista. Dopo il secondo conflitto, fu membro della costituente e senatore della repubblica.